Marco Trinchera candidato a Castelletto: in lista esponenti 5 stelle e Forza Italia

Il quadro in vista delle elezioni sembra ora completo

Marco Trinchera candidato a Castelletto: in lista esponenti 5 stelle e Forza Italia
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Marco Trinchera è il terzo candidato sindaco che si presenterà alle elezioni amministrative di Castelletto. E' il leader della lista Castelletto che cambia.

Marco Trinchera si presenta agli elettori

C’era decisamente molta curiosità attorno alla presentazione della terza lista che correrà alle amministrative di maggio. E in effetti la sala consiliare del municipio era strapiena nella serata di mercoledì 27 marzo, quando è stato presentato il progetto di "Castelletto che cambia". Il candidato sindaco è Marco Trinchera e la particolarità più curiosa della lista è rappresentata dal fatto che al suo interno sono presenti uomini e donne del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia. Le due liste di opposizione presenti in consiglio, e i rispettivi ex candidati sindaci (Giuseppe Cuda per il Movimento 5 Stelle e Marco Paracchini per Castelletto nel cuore, espressione del centrodestra) si sono uniti per dare vita a un nuovo progetto politico. "Ma non c'è stato alcun imprimatur da parte del Movimento 5 stelle a liste civiche e a candidature alle prossime amministrative di Castelletto Ticino", precisa l'attuale capogruppo cittadino del Movimento Giuseppe Cuda.

Il candidato sindaco si presenta

Classe 1973, castellettese, con due figli, uno di 5 anni e uno di 11, Trinchera è un avvocato conosciuto e stimato in paese e fuori dai confini di Castelletto. "Ho riflettuto a lungo - ha detto - prima di accettare questo incarico, perché non sono un politico e non ho esperienza amministrativa in Comune. Credo che la mia professionalità come avvocato però potrà aiutarmi molto in questa missione e sono consapevole delle responsabilità a cui vado incontro. Nella vita ho sempre lavorato per mantenermi, il lavoro che abbiamo davanti non mi spaventa di certo. Nel nostro simbolo ci sono le parole d’ordine e gli indizi sulla filosofia che ci caratterizza. La parola che abbiamo scelto per rappresentarci è “Cambiamento". Nel nostro simbolo poi ci sono una mamma, un papà e un figlio, perché la famiglia sarà al centro del nostro progetto politico e della nostra idea di intervento sociale. Aiuteremo soprattutto chi ha bisogno di un sostegno nella gestione dei bambini, dei ragazzi e dei portatori di handicap. Nel simbolo poi compare anche uno scheletro di edificio con all’interno degli ingranaggi. Con il nostro entusiasmo vogliamo oliare questi ingranaggi, che rappresentano l’amministrazione pubblica, e renderli più operativi e funzionanti. C’è una grande attenzione per quelli che sono gli edifici pubblici del nostro paese, che noi riteniamo necessitino di una maggiore cura nella manutenzione. Il patrimonio che abbiamo va riqualificato e valorizzato: c’è lo spazio per farlo e iniziative di questo tipo hanno molto successo a Castelletto, come dimostra anche il risultato raccolto dall’ultima giornata del Fai. Siamo contrari ad esempio alla cementificazione del parco e pensiamo che quell’area non vada usata per i parcheggi, ma che invece debba restare il polmone verde del nostro paese. Allo stesso modo bisogna tutelare e valorizzare il percorso sul Ticino, un tesoro che ci viene invidiato da molti".

Una stoccata alla Lega

Un punto importante riguarda poi la scelta, originale da parte degli esponenti delle due forze politiche alla base della lista - visto il trend nazionale - di non allearsi con la Lega. "L’alleanza tra Lega e centrodestra - ha detto Paolo Sibilia, anche consigliere provinciale di Forza Italia - è stata scartata in molti altri Comuni, anche a noi vicini. A Castelletto la differenza tra noi e gli altri però è che noi abbiamo messo da parte i personalismi, mentre dall’altra parte abbiamo trovato un muro". "Dopo 6 mesi dalle ultime elezioni - ha aggiunto Paracchini - la Lega ha lasciato la nostra lista, sbagliando e dimostrando la propria inaffidabilità. Nella mia lista persone così inaffidabili non saranno accettate". "Una trattativa con la Lega c’è stata - ha ammesso Cuda - ma tutto si è arenato sull’ostacolo dei personalismi e sulle garanzie su determinate poltrone da occupare".

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