A giudizio sei persone, una delle quali di Meina

Vendevano passaporti e cittadinanze italiane nell'Alto Novarese

Prosegue il processo in seguito agli arresti dell'operazione "Super Santos"

Vendevano passaporti e cittadinanze italiane nell'Alto Novarese
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Vendevano passaporti e cittadinanze italiane: secondo i giudici esisterebbero gravi indizi di colpevolezza.

La decisione del Tribunale del Riesame di Torino

Confermato l’impianto accusatorio dell’operazione "Super Santos". Sussisterebbero, infatti, "gravi indizi di colpevolezza" a carico delle sei persone, una delle quali residente a Meina, che erano finite in carcere nelle scorse settimane perché ritenute parte di un’organizzazione che, mediante fittizie residenze in diversi comuni del Vco e dell’Alto Novarese, tra cui anche Arona, consentiva a cittadini brasiliani di acquistare la cittadinanza e il passaporto italiano. Lo ha stabilito nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame di Torino.

Secondo l'accusa vendevano passaporti

L’inchiesta "Super Santos" che, come si ricorderà era finita su telegiornali e quotidiani nazionali, era stata coordinata dalla procura della Repubblica Verbania, mentre gli arresti erano stati effettuati dagli agenti della Squadra Mobile. Lo stesso Riesame, però, ha anche deciso che nel frattempo - dal giorno degli arresti - sono venute meno le esigenze di custodia cautelare in carcere (“non c’è pericolo di recidiva”), motivo per cui i sei indagati sono stati tutti liberati. Per loro l’accusa è di falso ideologico in atto pubblico.

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