Lutto

Gattico dice addio a nonna Clarìn, era il volto dell'Osteria Villa

Clara Barcellini era un volto storico del paese e dell'osteria Villa

Gattico dice addio a nonna Clarìn, era il volto dell'Osteria Villa
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Gattico dice addio a Clara Barcellini, storica titolare dell'Osteria Villa.

Gattico dice addio a Nonna Clarìn

Molti, nel raggio di parecchi chilometri, si ricordano ancora dell'Osteria Villa. Il ristorante, sito nel cuore di Maggiate superiore in via Villa, era gestito da Ermanno Colzani e dalla moglie Clara Barcellini. Chiuse i battenti nel 2000, ma il calore dell'accoglienza «alla vecchia maniera» non si è affievolito nel tempo. Dunque oggi tante persone piangono la scomparsa di Clara, avvenuta lunedì 7 ottobre. La donna era nata il 5 luglio 1935 e lascia i figli Anna Elena, Giulio e Pier Luigi (con la figlia Hilary e suo marito Matteo). La sorella Vittoria la ricorda con affetto insieme al figlio Mattia.

Il trasferimento da Borgomanero e il nuovo inizio a Maggiate

Clara si era sposata con Ermanno, soprannominato "Il Villa", nel 1960, dopo che la famiglia Barcellini si spostò da Santa Cristina di Borgomanero. "In quel luogo – dice la figlia Anna Elena - i suoi trisnonni, falegnami, donarono alla chiesa il lascito Barcellini, poi acquistarono la proprietà a Maggiate superiore. Ho ancora in casa un tornio che, credo, abbia 300 anni, lo regaleremo a una persona che ne farà buon uso. L'osteria, come recita la scritta sulla cappella votiva situata sopra l'allora porta di ingresso, aprì i battenti nell'800, ma poi arrivò ai miei genitori sempre nel 1960. La famiglia del papà aveva trattorie nel Milanese, lui lavorava come aiuto cuoco e si specializzò nell'arte culinaria grazie all'esempio di un residente gatticese. Chi veniva nella nostra osteria veniva coccolato come fosse un famigliare, con bontà e cordialità. La mamma la chiamavano “nonna Clarìn”".

Una donna generosa e attenta alle esigenze dei meno fortunati

"Le piaceva tenere sul tavolo - aggiunge la figlia - come da tradizione, olio e pane per i viandanti. Dopo le 14 diversi extracomunitari passavano a prendere del cibo, ciò che si avanzava si donava senza tanti clamori e per solidarietà cristiana". Negli ultimi 10 anni Clara aveva sentito l'esigenza di fare ancora di più per valorizzare il suo grande amore per il prossimo: ne nacque l'associazione "La piuma nel vento", che tutti i sabati distribuiva doni per bisognosi. "Oggi apriamo una volta al mese per continuare il suo esempio meraviglioso. Non accettiamo soldi e nessuno di noi chiede rimborsi. Mamma nella sua semplicità dava il massimo a tutti, ci ha lasciato il senso di fare del bene, abbiamo questi valori nel sangue. Più di volta lei e io abbiamo portato in macchina qualcosa a persone che si vergognavano di farsi vedere, mamma andava anche a trovare gli ammalati. Molto cristiana, era affezionata ai frati del Monte Mesma, aiutava poi le suore della parrocchia maggiatese di don Ugo Bamberga. La sua casa era meta di cene, i cui proventi andavano ad Amnesty international e altri enti benefici, non voleva tenere nemmeno i soldi della spesa".

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