Uomini che maltrattano le donne, arriva la task force regionale

Si è riunito per la prima volta il "Tavolo regionale sugli uomini maltrattanti".

Uomini che maltrattano le donne, arriva la task force regionale
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Si è riunito giovedì, per la prima volta, il “Tavolo regionale sugli uomini maltrattanti”, che raduna gli operatori che lavorano a stretto contatto con chi ha manifestato comportamenti aggressivi contro le donne.

Percorsi di recupero per uomini che maltrattano le donne

La costituzione di una ‘task force’, che faccia il punto sul percorso di rieducazione di queste persone (oggi in tutto il territorio piemontese oltre un centinaio), è prevista nel Piano triennale di attuazione della legge 4/2016 della Regione Piemonte.  L’obiettivo è creare una sorta  di rete territoriale proprio come avviene con i centri antiviolenza che assistono le donne vittime di maltrattamenti. L’ idea è che lavorando anche al recupero di queste persone (alcune con condanne al carcere, altre a piede libero), si può essere più efficaci nel contrasto al fenomeno.

Centri di ascolto e riabilitazione

“Quest’anno – afferma l’assessora regionale ai Diritti, Monica Cerutti, - sono in corso progetti sperimentali che coprono le province di Torino, Novara, Biella, Alessandria, Cuneo e Verbano Cusio Ossola. Tutti prevedono un centro di ascolto e percorsi di riabilitazione. La maggior parte degli uomini viene inviata dai servizi sociali, una piccola percentuale vi arriva spontaneamente”. In modo particolare in provincia di Biella, si sta lavorando anche con una cinquantina di carcerati, quelli rinchiusi nella sezione dei Sex Offender, dedicata a chi deve scontare condanne per violenza sessuale.

Allontanare da casa gli uomini che maltrattano le compagne

In particolare, nel Verbano Cusio Ossola, si sta sperimentando una nuova strada: quella dell’allontanamento da casa dell’uomo violento anziché della moglie o della compagna. A questo viene assegnato un posto letto in una struttura di accoglienza e deve seguire un percorso di riabilitazione. Purtroppo ancora oggi, nella maggior parte dei casi, il paradosso è che chi viene allontanata dal suo ambiente è la parte offesa e  non il suo carnefice. ”Se questa sperimentazione andrà a buon fine, - conclude l’assessora – lavoreremo per farla diventare strutturale”.

l.c.

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