Storia e Cultura

Stasera e domani (venerdì 24 e sabato 25) l'incontro con Luca Leone sulla Bosnia

Gli incontri saranno coordinati dalla giornalista Barbara Taccone.

Stasera e domani (venerdì 24 e sabato 25) l'incontro con Luca Leone sulla Bosnia
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Questa sera e domani a Nebbiuno e Borgomanero l'incontro con Luca Leone sulla Bosnia.

Il doppio incontro con Luca Leone sulla Bosnia

Sarà con il giornalista, scrittore ed editore Luca Leone il doppio incontro nell’alto Novarese sul tema «Bosnia Erzegovina tra passato e futuro: da terra di profughi a luogo di migranti». Il primo incontro sarà questa sera, venerdì 24 maggio, a Nebbiuno nella biblioteca Donati in via Lugani 2 alle 21. Domani invece, sabato 25 maggio, si replica l’incontro all’oratorio della frazione agognina di San Marco a Borgomanero.

Le associazioni partecipanti

Prima dell’incontro agognino, organizzato dall’associazione Compagni di volo in collaborazione con «Il giardino delle rose blu» e l’associazione «Mamre», alle 19.45 è stato organizzato un apericena con pietanze tipiche bosniache. Durante la serata interverranno Mario Metti, presidente Mamre, che è stato protagonista più volte di viaggi di solidarietà nei campi profughi di Velika Kladuša e Bihac, e i volontari dell’associazione «Giardino delle rose blu», che racconteranno i progetti e le iniziative che da diversi anni stanno conducendo proprio in Bosnia e nell’area balcanica. La conferenza di sabato 25 maggio inizierà alle 21.

La complessa questione balcanica

Leone ha appena dato alel stampe il suo ultimo libro sulla questione balcanica: «Tre serbi, due musulmani, un lupo», scritto assieme a Daniele Zanon, che racconta gli orrori della guerra che pochi anni fa, a pochi passi dall’Europa unita, ha scritto una delle pagine più nere della storia dell’umanità dal secondo dopoguerra. Il libro ha il patrocinio di Amnesty International e la prefazione di Riccardo Noury, che di Amnesty International è il portavoce per l’Italia.

La presentazione del libro:

«A Prijedor, in Bosnia Erzegovina, in quella che oggi si chiama Repubblica serba di Bosnia (Rs), nella primavera-estate del 1992 succedono cose spaventose. Sembra d’essere tornati ai tempi del nazismo. Gli ultranazionalisti serbo-bosniaci vogliono sradicare i “non serbi” attraverso due strumenti: deportazione e omicidio. Vengono creati per quest’ultimo scopo tre campi di concentramento. Che ben presto diventano luoghi di uccisione di massa. Nomi tremendi: Omarska. Keraterm. Trnopolje. In quest’ultimo luogo – composto da una scuola, una casa del popolo e un prato – vengono recluse tra le quattromila e le settemila persone. È a Trnopolje, nel maggio del 1992, che è ambientata la storia raccontata da questo libro. Una storia di fantasia, ma poggiata su solide basi storiche e di testimonianza. Un libro che non è solo un romanzo ma anche un reportage di quanto accaduto troppi pochi anni fa e troppo vicino a noi, per non sapere».

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