Smantellata rete di spaccio nei boschi di Carpignano Sesia, Ghemme e Cavaglio

Arrestato un ragazzo classe 1984.

Smantellata rete di spaccio nei boschi di Carpignano Sesia, Ghemme e Cavaglio
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Smantellata rete di spaccio nei boschi di Carpignano Sesia, Ghemme e Cavaglio d'Agogna. Arrestato un 35enne.

Smantellata rete di spaccio

A seguito del decesso per overdose di Piana Andrea, avvenuto a Carpignano Sesia il 25 aprile 2018, i Carabinieri della Compagnia di Novara hanno avviato una intensa attività investigativa che dopo l’arresto di due persone responsabili di “morte come conseguenza di altro delitto” e di spaccio di stupefacenti, è proseguita con le indagini finalizzate ad individuare altri soggetti responsabili di attività di spaccio in zone boschive del comune di Carpignano e di altri territori limitrofi.

La nuova operazione

In tale contesto si inquadra l’operazione che nei giorni scorsi ha portato militari della Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia Carabinieri del capoluogo a dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Novara su richiesta della locale Procura della Repubblica che aveva pienamente condiviso le risultanze investigative delle attività svolte dai Carabinieri.

L'arresto

Ad essere colpito dal provvedimento restrittivo della libertà personale è stato M.M., classe 84, residente a Ghemme (NO), già noto alle forze dell’ordine, che è stato ristretto presso la casa circondariale di Novara.
Le indagini, durate oltre sei mesi e sviluppate mediante una serie di intercettazioni telefoniche, l’ascolto di testimoni ed attraverso numerosi servizi di osservazione controllo e pedinamento, avevano fatto emergere gravi indizi a carico del 35enne individuato quale responsabile di un’ampia ed intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, cocaina ed eroina presso le località boschive dei comuni di Carpignano Sesia, Ghemme e Cavaglio d’Agogna.

L’illecita attività veniva accertata relativamente al periodo compreso tra il maggio e l’ottobre del 2018, ed era perpetrata in concorso con uno dei soggetti arrestati a seguito del decesso del PIANA.
Nel corso delle perquisizioni eseguite all’atto dell’esecuzione del provvedimento il M.M. veniva deferito all’autorità giudiziaria poiché trovato in possesso di diciannove flaconi di metadone cloridrato illegalmente detenuti.

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