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Sepolta viva a Castelletto: Libera non dimentica

Debutto ufficiale per il presidio aronese, dedicato alla terribile storia di Cristina Mazzotti

Sepolta viva a Castelletto: Libera non dimentica
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Un gruppo di giovani del territorio determinati all'impegno per la realizzazione di percorsi antimafia e di giustizia sociale

Nuovo presidio

Il presidio aronese di Libera

Debutto ufficiale sabato 15 in Rocca durante il Festival delle Famiglie per il neonato presidio cittadino aronese di Libera contro le mafie, un altro piccolo tassello dell’Associazione che opera a livello nazionale dal 1995 per una società libera da mafie, corruzione e ogni forma d'illegalità. «Il presidio giunge a costituzione dopo un percorso di formazione e conoscenza partito da un gruppo di giovani determinati all’impegno e alla corresponsabilità per la realizzazione di percorsi antimafia e di giustizia sociale – spiega Alessandro Buscaglia referente Libera Arona – Siamo un presidio che conta su una grande presenza di giovani, l’età media è 20-21 anni, grazie ai quali abbiamo avviato da subito percorsi nelle scuole del territorio che hanno generato un circolo virtuoso di adesioni e condivisioni. A oggi contiamo una trentina d’iscritti e abbiamo un gruppo scolastico stabile all’Istituto Fermi». Il presidio è stato intitolato a una giovane che fu sepolta viva dalla 'Ndrangheta a Castelletto Ticino.

Chi era Cristina Mazzotti: sepolta viva a Castelletto

La connotazione giovanile si ritrova perfettamente tanto nell’entusiasmo con cui Buscaglia parla dell’Associazione, quanto nell’intitolazione dello stesso presidio che ricorda Cristina Mazzotti, una delle quasi mille vittime innocenti di mafia, rapita e uccisa nel 1975. «Il suggerimento dell’intitolazione è proprio arrivato da alcuni giovani iscritti che hanno sentito la vicinanza d’età con la giovane, rapita poco più che ventenne, a testimonianza anche di un forte legame con le mafie del territorio giacché Cristina, nativa della provincia di Como, vide come tragico scenario del suo rapimento e ritrovamento Castelletto Ticino e la zona circostante» aggiunge Buscaglia. La ragazza, appena 18enne, rapita dalla ’ndrangheta, fu infatti tenuta sequestrata in condizioni disumane in un buco scavato in un garage di una cascina a Castelletto Ticino finché il suo fisico non resse. Il corpo venne ritrovato a Galliate, in zona Varallino.
Gli obiettivi del gruppo

La sede a Meina

Attualmente l’associazione ha sede, grazie all’appoggio e alla collaborazione della sezione aronese di Legambiente, all’ex stazione di Meina, dove gli iscritti si ritrovano un paio di volte al mese. «La nostra associazione si propone obiettivi di vario genere – conclude Buscaglia - Partecipare non è solo fare riunione ma anche e soprattutto fare formazione, approfondendo tematiche più o meno specifiche, stimolando la ricerca personale degli iscritti e il confronto con il gruppo. Stiamo anche pensando alle prime iniziative rivolte all’esterno, con una serie d’iniziative di sensibilizzazione sul territorio". La prima appunto è stata la partecipazione, con un gazebo informativo, al festival dei bambini e delle famiglie “Un mondo di colori” organizzato da Wood sabato 15 giugno alla Rocca di Arona.
Per info e adesioni all’associazione: Fb LiberaArona.

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