Dibattito ad Arona

Motociclisti sfrattati da largo Alpini: monta la protesta

L’amministrazione, su richiesta dei commercianti, ha creato un nuovo posteggio nell'area delle ferrovie dietro la Dogana

Motociclisti sfrattati da largo Alpini: monta la protesta
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Motociclisti sfrattati ma il sindaco precisa: "Potranno comunque parcheggiare negli stalli blu della città e anche in largo Alpini, pagando come le auto"

Motociclisti sfrattati: ecco il nuovo parcheggio

Un nuovo parcheggio per le moto. Ad annunciarlo è stato nei giorni scorsi tramite social network il sindaco Alberto Gusmeroli, che ha fatto sapere come l’amministrazione abbia deciso di prendere in carico gratuitamente il parcheggio delle ferrovie dietro la Dogana e abbia provveduto alla pulizia dell’area. «Dalla prossima settimana - ha quindi annunciato - mai più il parcheggio moto in Largo Alpini ma un nuovo parcheggio moto dedicato e gratuito dietro la dogana». Il sindaco ha presentato questa come «una delle numerose novità di Arona Lake&Shopping per accogliere al meglio e in modo organizzato i turisti». Una decisione arrivata, ha poi precisato Gusmeroli, in risposta alla richiesta presentata dai commercianti Aronesi, ma che «non esclude assolutamente che le moto possano parcheggiare negli stalli blu della città e anche in largo Alpini, pagando il relativo parcheggio come le auto».

Le proteste dei motociclisti sfrattati

Una decisione che, oltre a un discreto numero di apprezzamenti e consensi, ha sollevato un più rumoroso coro di proteste soprattutto tra gli appassionati di moto, che hanno espresso una serie di contrarietà a questa scelta, in primis per il fatto di sentirsi emarginati rispetto alla posizione centrale di cui avevano sempre potuto godere.
«Da motociclista non condivido - ha detto un utente su Facebook - Il parcheggio vicino alla Navigazione era ormai un luogo simbolo sia per i biker che per chi si trovava a passeggiare sul lungolago e si fermava ad ammirare le moto. La nuova sistemazione "ghettizza" i motociclisti che ad Arona si trovano per quello che viene definito un raduno permanente e che sul lungolago non cercano solo un posteggio». «Il ritrovo di Arona era storico- ha scritto qualcun altro - conosciuto anche da chi veniva da via ed era sempre pieno. Parlo da motociclista e trovo la cosa sbagliata, si posteggiava all'ombra e si andava al bar o negli esercizi li vicino potendo tenere la moto sott'occhio. Così dovrei mollare la moto praticamente "isolata" e camminare con casco, giubbotto, borsa e abbigliamento da moto magari sotto il sole a 35 gradi? Comodo... grazie davvero.. molto lungimirante: in breve tempo andremo tutti altrove».

La lettera aperta

Tante quindi le obiezioni, espresse ampiamente su Facebook e che hanno trovato poi formale espressione nella lettera aperta scritta al sindaco Gusmeroli da Gian Paolo Varetto, giornalista del settore dei motori residente sul lago Maggiore. «Ho appreso - si legge nella missiva - la notizia di vietare la sosta ai motocicli e motociclisti che convergono ad Arona nella solita piazza dell'imbarco, da sempre riconosciuto, soprattutto nel fine settimana, come luogo di incontro per gli appassionati delle moto ma anche della bella Arona. Una consuetudine divenuta ormai quasi una istituzione per la città e per coloro che la frequentano e la visitano a bordo di una due ruote. Le parla un giornalista di motori che risiede sulle sponde del nostro lago, peraltro politicamente dalla sua parte. Questo per rimarcare l'importanza di un aspetto sociale e sociologico di un popolo sano come quello dei motociclisti, che spesso rappresenta anche una coreografia particolarmente piacevole alla vista di visitatori e turisti, oserei aggiungere un'attrazione. Tanto che qualche anno fa anche la rivista “Motociclismo” menzionó il ritrovo di Arona come raduno spontaneo di fine settimana nelle città italiane da visitare in moto». «Sicuramente conclude la lettera - è utile regolamentare i parcheggi in una forma più civile, anche per i problemi di viabilità di cui soffre fisiologicamente la città di Arona, tuttavia - essendo io stesso motociclista - ritengo sia un errore percorrere la scelta di tale "trasloco" in altra location, decisamente più triste rispetto al luogo attuale. Sono certo, come lo sono tutti i motociclisti, che tale decisione possa trovare motivi di riflessione e ripensamento». Ad oggi nessun dietro front da parte dell’amministrazione, determinata a tener fede alla promessa fatta ai commercianti della città.

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