Ministero dell’Ambiente: “La caccia sia fermata la domenica”. La Lega insorge

Il dibattito si infiamma.

Ministero dell’Ambiente: “La caccia sia fermata la domenica”. La Lega insorge
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Hanno sollevato malcontento fra i cacciatori e speranze per gli ambientalisti le parole di lunedì 1 del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.

Niente caccia la domenica

Questa la richiesta del ministro che per ora non può fare nulla perché sono le Regioni a decidere in merito:

Voglio lanciare un appello alle Regioni affinché modifichino fin da subito il calendario in corso e blocchino almeno le battute di caccia (quelle ai cinghiali, le più pericolose e a rischio incidenti) la domenica, quando boschi e monti sono popolati ancora di più di escursionisti, da chi va a funghi, a castagne o semplicemente vuole godersi la Natura senza correre il rischio di morire. Per adesso, con le competenze date al Ministero dell’Ambiente, è quanto si può fare.

Caccia e sicurezza

Le parole del Ministro sono state motivate anche dalla morte di un 19enne ucciso da un colpo di sparo all’addome domenica.  Nathan Labolani stava passeggiando nei boschi di Apricale, nell’entroterra tra Sanremo e Bordighera, quando è stato colpito dallo sparo di un cacciatore di cinghiali.

Così il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino

Dopo aver letto le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, sulla volontà di fare un appello alle Regioni perché vietino la caccia la domenica, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha voluto rivolgergli “un suggerimento non richiesto: emani un decreto che diventi immediatamente esecutivo, le ragioni d’urgenza mi pare non manchino. Da parte mia posso garantire che la Regione Piemonte non farà ricorso di costituzionalità”.

Di parere opposto Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura della Lombardia

Al di là di ciò che ha deciso il Consiglio regionale, che è sovrano, risulta chiaro come il problema principale relativo alla limitazione all’attività venatoria sia l’atteggiamento ideologico e politicizzato di Ispra. Intendo non far cadere lo stimolo del Consiglio e ringrazio i consiglieri proponenti e il relatore Massardi per il lavoro svolto. Darò vita a un tavolo tecnico e politico con gruppi consiliari e associazioni venatorie per studiare il percorso più efficace per il 2019 e valorizzare una attività essenziale per l’equilibrio dell’ecosistema.

Sorprende come a dichiararsi contrari alla caccia oggi siano le stesse forze politiche che poi chiedono di intervenire per contenere nutrie e cinghiali. La Regione Lombardia è favorevole alla caccia e  continueremo a darle più spazio“.

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