Impresa straordinaria: malata di Parkinson, attraverserà lo Stretto

Protagonista di questa avventura un medico veterinario di Arona.

Impresa straordinaria: malata di Parkinson, attraverserà lo Stretto
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Impresa straordinaria: la malattia le è stata diagnosticata 10 anni fa ma da allora non si è mai persa d'animo e si è dedicata con determinazione al nuoto.

Impresa straordinaria: giovedì 19

«Se 10 anni fa mi avessero detto che oggi avrei potuto attraversare lo stretto di Messina a nuoto, forse avrei fatto fatica a crederci. Di certo avrei reagito diversamente alla notizia». A parlare è l’aronese Cecilia Ferrari, 53 anni, titolare della Clinica Veterinaria Lago Maggiore insieme a Luca Formaggini e Mariangela De Franco.
La notizia di cui parla è quella che ormai circa 10 anni fa le ha cambiato la vita, una diagnosi di Parkinson. Diagnosi dalla quale però non si è fatta mai fermare né piegare ma che anzi l’ha spinta a tornare a immergersi nella sua amata acqua.

Una sfida importante

Così, una volta tornata in vasca, Cecilia praticamente non ne è più uscita. Se non per spostarsi, quando la stagione lo permette, nelle acque libere del lago. E un po’ alla volta sono aumentate le prove e le sfide.
E ora è alle porte una grande sfida, forse la più grande, poiché si svolgerà in acque aperte, al lato opposto della Penisola. Attraversare lo Stretto nell'immaginario collettivo è molto più di una gara. Rappresenta qualcosa di emozionante e unico. Ed è quello che accadrà il prossimo 19 luglio all’insegna del motto “Un mare da vivere senza barriere”. "Con il gruppo di amiche con cui ci alleniamo e che abbiamo battezzato “Swimming girls”, abbiamo deciso di fare questa che è una “Traversata solidale” promossa da L’Aquilone, associazione di Messina impegnata in progetti sociali. Con i soldi raccolti dalle adesioni realizzano attività in mare per ragazzi con disabilità psichiche".

Un messaggio di speranza

E per Cecilia e il suo gruppo l’aspetto sociale e solidale sono fondamentali, prima ancora di quello sportivo e agonistico. Per Cecilia poi quei 3 chilometri e mezzo si caricheranno di un significato ancora più importante, ogni bracciata sarà una testimonianza per altre persone affette dalla stessa malattia: "L’intenzione è proprio quella, mandare un messaggio, un incoraggiamento".

Ad accompagnare nell’impresa Cecilia ci saranno quindi le amiche Silvia Lorenzini e Monica Narchialli e Mariangela De Franco. Loro il nucleo originario, attorno al quale si sono aggiunti altri amici per un totale di circa 20 persone.
La storia di Cecilia, bracciata dopo bracciata, continua, e il Giornale di Arona non la perderà certo di vista. Il servizio e le interviste complete a lei e alla sua amica Silvia Lorenzini è sul Giornale di Arona attualmente in edicola.

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