Dibattito

Gioco d'azzardo in Piemonte: continua il braccio di ferro

L'appello dell'associazione dei gestori Astro per l'abrogazione del distanziometro

Gioco d'azzardo in Piemonte: continua il braccio di ferro
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Legge Giochi Piemonte, Astro: "Il numero dei ludopatici è invariato"

"Innanzitutto un ringraziamento alle Commissioni Consiliari che ci hanno dato ascolto. Nel corso del confronto è emersa la necessità di procedere al più presto all’attivazione della clausola valutativa prevista dalla stessa legge. Infatti dall’indagine svolta dall’IRES per conto della Regione Piemonte è emerso con lampante evidenza che, a fronte dell’inevitabile calo della raccolta degli apparecchi (conseguente al loro spegnimento imposto per legge e del contingentamento previsto dalla legge di stabilità per il 2016) si registra un aumento della raccolta delle altre tipologie di gioco”. Questo il commento di Massimiliano Pucci, presidente di Astro, associazione dei gestori del gioco lecito, che oggi è stato ricevuto in audizione dalle Commissioni Salute e Commercio del Consiglio regionale piemontese, in merito alle ricadute della legge sul contrasto al gioco patologico. “È peraltro doveroso considerare che i dati raccolti dall’IRES non tengono conto dell’andamento del gioco illegale e dell’online il quale non può essere monitorato a livello regionale. – ha evidenziato ancora Pucci - Lo studio dell’IRES ha inoltre certificato che la legge piemontese non ha portato ad alcun beneficio in termini di lotta alla ludopatia: il numero dei malati è rimasto infatti invariato. Ringrazio inoltre il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Bertola, che ha sollevato il problema delle infiltrazioni criminali nel settore. Si tratta di un problema di fondamentale importanza. Da ultimo ho richiamato l’attenzione dei consiglieri sulla necessità dì concentrarsi sull’attuazione della prima parte della legge che riguarda gli interventi di prevenzione, sensibilizzazione ed educazione".

Audizione al consiglio comunale: "Abrogare il distanziometro"

In attesa della normativa nazionale di riordino dell’intero settore del gioco, via libera alla «abrogazione o sospensione» del distanziometro previsto dalla legge regionale del Piemonte. Come riporta Agipronews è l'appello dell'associazione dei gestori Astro, ascoltata dalle Commissioni Salute e Commercio del Piemonte. A preoccupare gli operatori, in particolare, è la parte della norma – definitivamente in vigore dal maggio di quest’anno - in cui si prevede che la sua applicazione sia «estesa retroattivamente» alle sale da gioco, alle sale scommesse e agli esercizi generalisti (bar e tabaccherie) presso cui «sono installati apparecchi da gioco già esistenti all’entrata in vigore della legge». Le principali limitazioni introdotte dalla legge riguardano la collocazione territoriale degli apparecchi e l’orario di apertura delle sale o di funzionamento delle slot machine, ma - ricorda Astro - «dal punto di vista epidemiologico non si è riscontrata nessuna evidenza positiva: ad oggi non è stata censita nessuna diminuzione dei soggetti affetti da disturbo da gioco d’azzardo». Anzi, «il dato diffuso nel corso della trasmissione “Presa Diretta” andata in onda il 30 settembre, secondo cui, per effetto della legge, ci sarebbe stato in Piemonte un dimezzamento dei malati da gioco, non trova, al momento, alcun riscontro documentale».

"Si è solo spostata la domanda"

I provvedimenti restrittivi adottati in Piemonte «non hanno portato ad una diminuzione del gioco, ma soltanto a uno spostamento della domanda»: i giocatori si sono spostati «verso contesti territoriali limitrofi in cui non sono presenti misure restrittive» o «verso l’offerta illegale di gioco, il cui rinvigorimento è attestato dalle numerose operazioni condotte dalle forze dell’ordine sul territorio regionale».

La decisione del legislatore piemontese di prevedere l’applicazione "retroattiva" del distanziometro anche alle sale e agli esercizi già esistenti «ha comportato lo smantellamento - quasi totale - del circuito legale, producendo un chiaro effetto espulsivo dell’offerta lecita dal territorio regionale e generando, al contempo, pericolose ripercussioni sul fronte dell’occupazione». Astro sottolinea che «le aziende colpite dall’applicazione retroattiva della normativa sulle distanze sono sorte e sono state avviate nella piena legalità e sarebbero tuttora lecitamente esistenti se si applicasse la normativa nazionale. Quanto attuato dalla Regione Piemonte si rivela essere, pertanto, un intervento “punitivo” non collegato alla consumazione di condotte illecite da parte degli imprenditori costretti a chiudere». Astro fa appello alle istituzioni regionali affinché «rivedano l’individuazione dei luoghi sensibili, circoscrivendo l’attribuzione di tale natura ai soli luoghi che effettivamente sono destinati, per la loro naturale funzione, ad ospitare soggetti in condizioni di vulnerabilità specifica con riguardo al rischio della dipendenza da gioco». In attesa di poter arrivare a una revisione di una normativa nazionale di settore, Astro chiede quindi alla Regione Piemonte di «arrivare, nel rispetto delle sensibilità prioritarie dei “territori”, a condividere soluzioni capaci di tutelare la salute pubblica, l’economia, l’occupazione e l’imprenditoria del settore che rappresenta l’unico presidio di legalità sul territorio».

Sale giochi sotto sfratto

La legge regionale del Piemonte, spiega Agipronews, prevede, nei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti, che l'installazione di slot e videolottery sia vietata in locali che distano meno di trecento metri da una nutrita serie di “punti sensibili”, nei quali sono compresi luoghi di culto, scuole, impianti sportivi, ospedali, oratori, istituti di credito e stazioni ferroviarie. La distanza diventa di cinquecento metri nei comuni con più di cinquemila abitanti. Ai comuni è data facoltà di individuare altri luoghi sensibili. Il testo prevede che i Comuni dispongano limitazioni orarie all'esercizio di slot e Vlt nelle sale giochi e ogni altro locale in cui siano installati. Tali limiti devono avere una durata «non inferiore a tre ore nell’arco dell’orario di apertura previsto». In base alla legge regionale piemontese sul gioco patologico, dal 20 novembre 2017 si è verificato un taglio netto degli apparecchi da gioco negli esercizi pubblici. Distanziometro e limiti orari, poi, sono entrati in vigore anche per le sale da gioco e scommesse su tutto il territorio piemontese dal 20 maggio 2019.

Le sanzioni

La violazione del distanziometro per slot e Vlt comporta una sanzione da 2000 a 6000 euro per ogni apparecchio fuori norma, a cui vengono posti i sigilli. Il mancato rispetto degli orari di esercizio è soggetto a sanzioni da 500 a 1500 euro ad apparecchio. Chi viola il divieto di pubblicità va invece incontro a sanzioni da 1000 a 5000 euro. Dopo tre infrazioni relative a orari e pubblicità, il comune dispone la chiusura definitiva degli apparecchi.

Il gioco in Piemonte

Nel 2018 - secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - in Piemonte si è registrato un netto calo degli apparecchi da intrattenimento, dovuto evidentemente sia al processo di riduzione dei congegni imposto dalla Legge di Stabilità 2016 (-35% di slot machine) che ai divieti imposti dalla legge regionale. In Piemonte gli apparecchi da intrattenimento sono passati da 25.703 a 13.451 (-47,7%), gli esercizi che li ospitano al loro interno da 4.866 a 1.866 (-61,7%) mentre le videolotteries (vlt), non interessate in prima battuta dalle restrizioni della legge regionale, sono passate da 4.186 a 4.531 (+8,2%) e le sale dedicate da 394 a 422 (+7,1%). Per gli apparecchi si è registrato un calo anche della spesa: a fronte di una flessione del giocato (-12,2%), la spesa nel 2018 è scesa del 21,6% rispetto all’anno precedente, passando da 712 a 558 milioni. In aumento, invece, la spesa per le altre offerte di gioco. Secondo le associazioni, è la dimostrazione che i provvedimenti restrittivi adottati in Piemonte non hanno portato ad una diminuzione del gioco, ma soltanto a uno spostamento della domanda. SA/Agipro

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